I fondamenti teorici del nostro approccio scientifico
Il nostro impegno per la salute del suolo segue le indicazioni della Soil Food Web, la spora Giorgia ne è microscopista certificata.
Nel nostro lavoro ci guidano gli insegnamenti della Dottoressa Elaine Ingham, i cui articoli sulla rete alimentare del suolo sono tra i più citati nel campo della salute del suolo.
Cosa è Soil Food Web?
La rete alimentare del suolo è un approccio microbiologico all’agricoltura.
Cosa significa?
Vuol dire lavorare insieme ai microrganismi che sono naturalmente presenti nel terreno creando una rete alimentare del suolo. Quando il suolo è sano, è ricco di tante specie di microrganismi che vivono instaurando relazioni simbiotiche con altre specie, tra cui le piante. Le piante fanno la fotosintesi e alimentano, attraverso gli essudati radicali, funghi e batteri. Questi a loro volta alimentano i microrganismi superiori e le piante con minerali e sostanze nutritive.
Puoi immaginare la rete alimentare del suolo come il web, la rete Internet: ogni elemento è parte di un sistema più grande che è in continua evoluzione, ogni elemento è collegato agli altri grazie a un modello di intelligenza diffusa, ogni elemento determina il funzionamento dell’intera rete.
La comunità di organismi che vive nel terreno e forma la rete alimentare del suolo lavora in armonia sia con gli elementi sotto terra sia con gli elementi che si trovano sopra. Quando la rete alimentare del suolo è funzionante, sono molti i benefici che ne derivano.
Stella Saladino autrice di
Pensa come una pianta. Modelli cognitivi del mondo vegetale per trovare soluzioni e idee innovative
“Imparare a comprendere che la realtà è un insieme complesso di elementi, e che noi ne facciamo parte, potrebbe far prendere coscienza a molte persone del fatto che non siamo individui separati, ma siamo parte di un ecosistema e che le nostre azioni hanno ripercussioni su di esso. Questo è determinante nel modo in cui noi consideriamo o meno quello che ci circonda come interconnesso: l’essere umano deve imparare a concepirsi come parte di un tutto, non come individuo.”